Scuola Bologna, vigili in borghese multano genitori ciclisti in controsenso

La questione è stata posta dal consigliere comunale Andrea Colombo (Pd). Si tratta delle multe fatte a mamme e papà che percorrono controsenso in bicicletta un breve tratto di via Frassinago dopo aver accompagnato i figli a scuola. Nella sua interrogazione ha chiesto “se la giunta ritenga l’impiego sistematico di vigili urbani in borghese per multare le bici controsenso proporzionato rispetto alla gravità e pericolosità effettiva della violazione in questione”. Colombo ha chiesto anche alla giunta “come valuti il fatto che i servizi di controllo e sanzionamento delle bici controsenso siano stati localizzati proprio nei punti del centro storico, come via Frassinago e via Guerrazzi, in cui notoriamente c’è un problema di mancanza di percorsi alternativi per le biciclette e per i quali tra l’altro associazioni e cittadini hanno avanzato da tempo al Comune la richiesta di soluzioni adeguate senza ricevere alcuna risposta concreta”. Inoltre ricordando che a Bologna “si registra un boom di incidenti stradali in cui sempre più pedoni e ciclisti vengono uccisi o feriti gravemente da auto e moto a causa di eccesso di velocità, guida distratta da smartphone, mancata precedenza” ha chiesto se la giunta “intenda avviare una campagna mirata a sanzionare il mancato rispetto dell’obbligo di dare la precedenza sulle strisce pedonali e ciclabili visto l’aumento di investimenti anche mortali degli ultimi mesi”.

La consigliera Emily Clancy (Coalizione civica) ha rincarato la dose chiedendo al sindaco “se ritenga tale campagna efficace in termini di costi/benefici in un’ottica di mobilità generale, di riduzione dell’inquinamento, di incentivo alla mobilità ciclabile e diminuzione della mobilità con auto privata; se l’amministrazione abbia preso in considerazione le proposte di riassetto della mobilità per la zona Frassinago, Cà Selvatica, Santa Margherita, Nosadella, ma anche per altre zone come via Belle Arti – istituzione di doppi sensi ciclabili e inversione di alcuni sensi di marcia – presentate dalla associazioni di ciclisti già da tempo e quali siano gli impedimenti che ne ostacolano la realizzazione”.

Nella sua risposta a Colombo il vicesindaco Marilena Pillati non è entrato molto nel merito della questione spiegando che l’amministrazione non distingue “le persone che infrangono le regole civiche in base al mezzo che utilizzano. Vuole forse dire che conviene chiudere un occhio per i ciclisti in quanto ciclisti? Spero di no – ha concluso – e comunque le assicuro che stiamo dedicando altrettanta attenzione alle persone che in auto non rispettano le regole”. A Clancy, invece, ha ricordato “le misure concretamente in atto a favore della ciclabilità: gli interventi già finanziati e in attuazione nel prossimo biennio ammontano a circa 20 km di itinerari ciclabili, suddivisi in 16 km di nuove piste ciclabili e 4 km di strade a traffico moderato funzionali alla continuità complessiva di questi nuovi itinerari. Dal 2011 la rete ciclabile è cresciuta passando dai 132 km del 2011 ai 171,6 del 2017. Abbiamo recentemente assegnato il bike sharing e le prime mille bici arriveranno entro l’estate. Senza dimenticare la Velostazione sulla quale abbiamo investito e stiamo investendo, i locali sotto il Pincio rientrano infatti tra quelli su cui insisteranno i fondi del Piano Operativo Città Metropolitane, un finanziamento da 1 milione di euro per riqualificare i locali”. Le cifre non sono eclatanti, non siamo certo ad Amsterdam e a Copenaghen ma l’importante è cominciare. A meno che i cislisti non si stanchino degli ‘agguati’ e comincino a prendere l’auto…

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