Ora di “religioni”, le Acli bocciano il progetto bolognese

Ora di religione? No, di religioni. Ma la sperimentazione portata avanti dall’Istituto comprensivo 11 di Bologna, in particolare dalle elementari Don Minzoni in San Donnino e dalle medie Saffi (con il benestare della Curia, tra l’altro) non piace a Filippo Diaco, presidente provinciale delle Acli, le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani.

Come scrive Il Corriere della Sera, infatti, Diaco ha detto che “un simile progetto si può svolgere in collaborazione con l’ora, costituzionalmente regolata, che è chiamata ‘insegnamento della religione cattolica’, ma non può sostituirla. Se anche le altre comunità religiose presenti in Italia desiderano un insegnamento confessionale, propongano allo Stato un accordo legislativo apposito, ma non avrebbe senso riempire di altri contenuti programmi scolastici pensati e costruiti in decenni di lavoro, con finalità specifiche, che non sono un contenitore vuoto da colmare”.

L’idea di fondo è che “non si può dimenticare che il cristianesimo, oltre che una religione, è stato ed è il principale motore storico, artistico e culturale dell’Italia e ispiratore dei padri fondatori dell’Europa. Cancellare la nostra identità culturale dalle conoscenze dei ragazzi, anche se stranieri, è esattamente l’opposto dell’integrazione”.

Nonostante il benestare dell’Ufficio scolastico regionale, insomma, “l’ora di religione non si tocca”.

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