Una pedagogista negli spogliatoi: “Tifo intelligente, motivazione e vittorie”

Una pedagogista tra gli spogliatoi e in campo perché il calcio faccia rima, per i bambini e i loro genitori, con piacere. In un’epoca in cui dispersione sportiva e genitori ultras sono tendenze ormai più che analizzate, l’Associazione sportiva dilettantistica Lido Adriano, sul litorale ravennate, ha deciso di coinvolgere Eva Preto, pedagogista, per il progetto “Il calcio a Lido Adriano è benessere per tutti” finanziato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

“I destinatari dei miei incontri – spiega l’esperta – sono stati allenatori e dirigenti, ragazzini e genitori. Con i primi mi sono concentrata sulla comunicazione, che deve essere autorevole ma allo stesso rispettosa dei calciatori. Purtroppo un vecchio modo di allenare, spesso offensivo, derisorio e per nulla educativo aleggia ancora in certe società, a discapito della motivazione dei bambini. Ed è con loro che mi sono soffermata sull’autostima personale e di gruppo: definirsi perdenti diventa, alla fine, una sorta di profezia che si auto-avvera, laddove si finisce davvero per perdere perché non si pensa di poter fare altro. Introducendo semplici gesti, come i rituali di inizio partita, in questi ultimi mesi i risultati sono arrivati, a dimostrazione che un pensiero positivo attiva un’azione vincente. E abbiamo lavorato anche sullo sviluppo delle autonomie, come sapersi preparare il borsone e fare la doccia, e sulle buona pratiche come salutare e aiutare gli altri. Con le famiglie abbiamo parlato invece dei vantaggi di un tifo intelligente“.
Ai genitori, Eva Preto, è arrivata gradualmente, anche attraverso i bambini: “I loro racconti sull’esperienza che stavano vivendo con me hanno incentivato la partecipazione dei grandi, che al di là dei pregiudizi ho trovato piuttosto attenti a non instillare nei figli un’esagerata ansia da prestazione. La tendenza a sostituirsi agli allenatori, certo, è presente. Ed è su questo fronte che è maturata la riflessione, che è andata di pari passo con un’idea di calcio come piacere e divertimento. Perché vanno bene le vittorie ma per i bambini è necessario soprattutto stare bene”. Ed è indicativo lo striscione preparato dai genitori: “Divertiamoci”.

La festa di sabato scorso è stata il coronamento anche del progetto: “Sono molto soddisfatta dei risultati”. 

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