C’è Luca vestito da guerriero in copertina. Ha una spada in mano, ha un’armatura addosso. Lo ha disegnato così uno dei suoi compagni di scuola. Una scuola dove è molto bello entrare per toccare con mano come la disabilità sia accettata, accolta, messa alla pari della cosiddetta normalità. La scuola è il liceo artistico “Nervi-Severini” di Ravenna che Luca Tramonti, affetto da un disturbo dello spettro autistico, lascerà a breve, essendo all’ultimo anno, per entrare ufficialmente nel mondo dei grandi.

Sua madre, Marina Montanari, ha chiesto lo scorso anno a me, alla giornalista Federica Ferruzzi e alla fotografa Federica Navarria di coronare questo momento con qualcosa che possa rimanere nella vita di Luca e della sua famiglia: una testimonianza che sia anche da leggere, da osservare, da toccare. Così è nato il libro “Una scusa per sorridere. Sguardi su Luca, oltre la diversità” che presenteremo venerdì 18 maggio alle 11 nella sede del liceo di via Pietro Alighieri, durante quella che sarà una vera festa per Luca e per tutto l’istituto.

Poco prima di consegnare tutti i testi per la stampa, è arrivato anche un contributo di Flavio Insinna, il presentatore televisivo tanto amato da Luca (ne avevamo parlato qui) che ha scritto come “i colori diversi, quando decidono di stare insieme, formano l’arcobaleno”.

A parlare, nel libro, sono le persone che fin da quando Luca era bambino hanno dato un contributo alla sua crescita e alla sua persona. Una per tutte Maria Rosso, l’educatrice che con lui, a scuola, ha passato ben quattordici anni: “Anche dal punto professionale, Luca mi ha dato moltissimo, facendomi capire che dentro ogni bambino c’è un mondo che bisogna mettersi con grande umiltà a scoprire, cogliendo i particolari”. In ogni testimonianza, in effetti, è contenuta una restituzione di ciò che Luca dà e trasmette, non certo solo di ciò che necessita e chiede.

La prima intervista è però quella ad Anna, la sorella maggiore di Luca, che aprendo il cuore ha raccontato cosa significa avere un fratello con disabilità, dover crescere in fretta, dover accettare di essere messa in qualche modo da parte: “Ma Luca è sempre stato il mio centro, la mia forza”.

Le mani di Luca intrecciano quelle di Roberta, la sua insegnante di musica (foto di Federica Navarria)

Centrali, nel racconto della vita di Luca, le parole degli attori di Stunt City a Mirabilandia, un po’ una seconda casa per il ragazzo, che da diversi anni festeggia il compleanno tra uno spettacolo e l’altro: “Per Luca siamo adrenalina”, dice il presentatore Davide Padovan. 

E nel libro parlano tutti i professionisti che lavorano o hanno lavorato con Luca nel tempo extrascolastico: in piscina, con gli asini, in palestra, nei servizi pubblici e privati di logopedia e pediatria, nei centri estivi.

Una voce squisitamente vera e spontanea è quella dei compagni, che all’unisono confermano la contagiosa allegria di Luca, il suo sorriso, i suoi occhi pieni di vita. Il titolo è nato proprio così, dalle parole di Kevin: “Luca è curativo, una scusa per sorridere anche nelle giornate storte”.