Nessuno è somaro: “Sogno che la scuola sia il posto migliore in cui stare”

“Sogno una scuola in cui i bisogni e le caratteristiche di ognuno siano tenuti in considerazione, dove sentirsi accolti e valorizzati. Una scuola che sia, in fin dei conti, il posto migliore nel quale stare”. Marina Zoppello è la psicologa psicoterapeuta che ha scritto, insieme a Giacomo Stella, il libro “Nessuno è somaro. Storie di scolari, genitori e insegnanti” (il Mulino) che presenterà domani venerdì 18 maggio alle 18 al Centro Relazioni Culturali di Ravenna (via Ponte Marino, 2) e che è dedicato ai disturbi dell’apprendimento.
Dottoressa, che cosa raccontano le testimonianze che avete raccolto, a proposito delle famiglie?
“Raccontano, eccetto alcuni casi positivi, di sofferenze, incomprensioni, negazioni delle norme. Oltre che di una mancata individualizzazione dei metodi didattici”.
E rispetto agli insegnanti?
“Ci siamo resi conto che ben oltre l’attuazione delle leggi, la scuola funziona laddove mette al centro gli individui. Così facendo, non può sbagliare. Parlare di disturbi specifici dell’apprendimento ci è servito, in fin dei conti, a parlare del malessere scolastico generale. I Dsa sono infatti la cartina di tornasole della scuola di oggi, le loro difficoltà ci raccontano anche i problemi vissuti da chi ha altri tipi di difficoltà di apprendimento”.
La situazione non è migliorata, negli ultimi anni?
“Io mi occupo di questi temi da oltre vent’anni e mi pare di vedere che la legge abbia portato avanzamenti ma anche problemi: si tende, infatti, a una burocratizzazione eccessiva, come se in mancanza di una certificazione non si potesse muovere un passo. L’applicazione delle disposizioni normative diventa, a quel punto, sterile quando non disattesa”.
Qual è il danno più pesante?
“Quello sull’autostima. Fare esperienza di mortificazione e fallimento di certo ha conseguenze negative a lungo termine”.

Domani sarà presente all’incontro anche l’AID – Associazione italiana dislessia – sezione di Ravenna, rappresentata dalla presidente Giorgia Zappaterra. 

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