Arrivano da tutta Italia, i pazienti. E i casi sono quasi sempre gravi. La Residenza Gruber di Bologna, servizio privato accreditato con il servizio sanitario nazionale, ha ospitato nei primi tre anni 170 pazienti, per il 95% di sesso femminile, con disturbi del comportamento alimentare.
Come ha raccontato il direttore sanitario Michele Rugo a Il Corriere della Sera, “abbiamo una degenza che negli anni è aumentata molto : nel 2015 erano 85 giorni di media, 131 nel 2016, 139 nel 2017, e il tasso di drop out (abbandono del percorso) è oggi molto basso: tra l’8 e il 10%”.
I casi, come ha sottolineato di recente la Regione, sono in aumento: solo nel 2017 sono arrivati a 1.697.
Alla Gruber l’accesso è gratuito, l’assistenza è assicurata 24 ore su 24 e le liste d’attesa si attestano intorno ai 4 mesi. Ma anche Rugo, come già aveva fatto Emilio Franzoni, direttore della Neuropsichiatria infantile, ha sottolineato come le strutture esistenti non bastino.
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