“L’estate è il periodo ideale per togliere il pannolino: si è liberi dai vestiti ed eventuali pipì che sfuggono fanno meno danni. Il problema è che l’80% dei genitori rinvia questa operazione, che in alcuni casi è piuttosto impegnativa, ma che dovrebbe essere eseguita dopo il secondo anno di vita. Mentre oggi vediamo bimbi ben più grandicelli ancora col pannolino”. Lo spiega all’AdnKronos Salute il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta, che ricorda come “per 250 mila bimbi questa estate è arrivato il momento ideale per togliere il pannolino. Ed evitare così tutti quei problemi della pelle legati al caldo e ben noti alle mamme”.
Ma non sarà così per tutti. “Spesso molti genitori oggi rinviano questa operazione, così troviamo bimbi con il pannolino anche a 3 anni: all’origine c’è un meccanismo simile a quello che scatta nel mettere in mano al piccolo un tablet per tenerlo buono. Si tratta di un escamotage per evitare, o rinviare, la fatica e l’impegno necessari in questa fase. Ma un genitore deve accompagnare, educare e controllare, altrimenti, come la dipendenza da tablet, scatta quella da pannolino”, dice all’agenzia la psicologa, psicopedagogista e psicoterapeuta Maria Rita Parsi.
“Oltretutto più si aspetta, più è difficile abituare il bambino al vasino”, aggiunge, condividendo il parere del pediatra Italo Farnetani. “L’età ideale è proprio quella indicata dal pediatra, ovvero dopo i 24 mesi per le bimbe e i 26 per i maschi. Bisogna sottolineare che quella del controllo degli sfinteri è una fase importantissima della vita di una bambino – aggiunge Parsi – Dopo la fase orale, il latte diventa materia che si può dare, in un certo senso ‘donare’, o trattenere. Il momento di togliere il pannolino non è una stupidaggine o una banalità, ma un modo per permettere al bimbo di controllare il proprio corpo. Non togliere il pannolino al momento giusto non mette il piccolo in una condizione di autonomia”.
“A tre anni può essere difficilissimo separarsi dalla propria cacca, così in alcuni casi scatta la stipsi“, continua Parsi, che al tema ha dedicato un libro: ‘L’isola delle cacche‘ (Coccole Books), in cui racconta un percorso inventato con un piccolo paziente che non riusciva proprio a liberarsi. “Il problema per lui era dove andasse a finire il vortice dentro il water. Così ho pensato a un viaggio verso l’isola delle cacche, un posto sicuro che ‘custodisce’ quelle di tutti, adulti e bambini, raggiunto attraverso il fiume di pipì”.
Un’esperienza, anche letteraria, “che mostra come i bimbi si interroghino su queste cose. E’ importante che siano tranquillizzati, educati e seguiti“. Insomma, togliere il pannolino “può essere impegnativo per mamma e papà, ma è molto importante per la crescita del bambino. Il mio consiglio è di approfittare dell’estate” per aiutarlo a diventare più autonomo.
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