Burioni: “Togliere i figli a chi non li vaccina”

Non è una novità che le discussioni sui social degenerino in polemiche dai toni aspri, scontri verbali, offese personali e minacce. E non di rado vengono coinvolti personaggi celebri come Roberto Burioni. Anzi, nella sua opera di divulgazione scientifica il medico di Pesaro da tempo ha adottato uno stile diretto, decisamente poco diplomatico per illustrare i suoi pensieri e per rispondere ai suoi detrattori.

Così l’ennesima lite da social tra favorevoli e contrari ai vaccini, nei giorni scorsi è culminata con una frase dello stesso Burioni che ha fatto discutere e che è destinata ad alimentare le critiche. Si tratta di un tweet in cui Burioni ha risposto così: “Chi non vaccina il figlio mette in pericolo il figlio e la comunità come chi viaggia (con il figlio in auto) a 250 in autostrada. Bisognerebbe togliere al primo il figlio, al secondo la patente”. Si tratta di un “cinguettio” estrapolato da un contesto (nel quale si sono “scannati” favorevoli e contrari ai vaccini e che è irrilevante riportare nella sua interezza) più ampio ma dal significato estremamente preciso.

Un pensiero autorevole – considerato il seguito di chi lo ha espresso – e che non può essere ignorato ma soprattutto autonomo; che si regge da solo quindi e che rappresenta, evidentemente, le idee e la volontà di colui che, a detta della stragrande maggioranza dei propri ammiratori, avrebbe tutti i requisiti per essere nominato ministro della Salute (anche se alle ultime elezioni politiche Burioni ha rifiutato un seggio sicuro propostogli da Matteo Renzi). Da notare che la bozza originaria del decreto Lorenzin prevedeva di togliere la patria potestà ai genitori che non vaccinano i figli ma una simile eventualità è stata rigettata dal Parlamento al momento del voto. Viceversa i detrattori del 56enne dottore marchigiano evidenziano l’inadeguatezza del personaggio a ricoprire tali cariche pubbliche proprio per questo tipo di posizioni.

Non è infatti la prima volta che Burioni si esprime con termini polemicamente divisori. Ad esempio, tempo fa in un tweet scrisse: “Comincio a sentire di feste di compleanno dove i non vaccinati non sono invitati, magari la legge non serve neanche, basta l’emarginazione sociale”.

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