Andrea Celeste salta (molto) in alto. La mamma: “Che adrenalina”

Andrea Celeste Lolli (foto di Francesca Soli)

“Per me e suo padre, è stato come rivivere le emozioni delle nostre gare, che forse chi non ha fatto mai agonismo non capisce fino in fondo. Da genitori, l’orgoglio è stato immenso”. Lisa Ranieri è la mamma di Andrea Celeste Lolli, la 15enne dell’Atletica Ravenna che due settimane fa ha vinto i Campionati italiani cadetti/e di Rieti con un record personale nel salto in alto di 1,66. 

Ex nuotatrice – è stata la prima ravennate ad andare sotto il minuto nei 500 metri a stile – Lisa ha spinto la figlia al nuoto fin da quando era piccola, una scelta appoggiata anche dal marito Roberto, ex nazionale di nuoto pinnato: “Ma a un certo punto Andrea Celeste ha iniziato ad avvicinarsi all’atletica, che poco a poco è diventata la sua principale passione. Noi non l’abbiamo ostacolata: così come era stato naturale portarla in piscina, se non altro perché imparasse a nuotare, così è stato giusto e sano che lei scegliesse la sua strada”. 

Andrea Celeste con la mamma Lisa Ranieri

Quando la 15enne, poi, ha iniziato a vincere le prime gare, Lisa ha capito che c’era della qualità: “Mi sono accorta che aveva una bella tecnica e che saltava molto più in alto delle altre. E per quanto lei vivesse ancora lo sport come un gioco o un divertimento, ho capito che c’era del margine per fare bene”.

Oggi Andrea, che frequenta l’indirizzo scienze umane al liceo classico, si allena tre o quattro volte alla settimana, anche se capita di dover rinunciare quando ci sono molte verifiche e interrogazioni: “Mi dispiace solo che la scuola valorizzi poco lo sport, che è comunque impegno e sacrificio. Insomma, passare il tempo al campo scuola non è certo come starsene per strada a non fare nulla. Questo non significa che lo studio non debba essere al primo posto: Andrea ama i bambini, è portata per l’educazione e le piacerebbe, un giorno, lavorare in un asilo. Quando parla del suo futuro, si immagina atleta ma anche educatrice”.

Per il momento, è nel gruppo de “La Macina”, la struttura dell’associazione Letizia che lavora sull’integrazione tra persone disabili e non: “Quando può, dà una mano durante le loro iniziative, così come ha fatto al centro estivo qualche mese fa. Per lei non c’è differenza tra una persona e l’altra, una visione che sicuramente lo sport aiuta a rinforzare”.

Quello che importa, secondo Lisa, è che Andrea resti con i piedi per terra: “Quest’anno ha vinto tutto quello che poteva vincere. Ma l’anno prossimo cambierà categoria e ci saranno altri obiettivi. La sua vittoria di due settimane fa, che inizia a metabolizzare adesso, dev’essere un punto di partenza, non un punto d’arrivo”. 

 

 

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