Autismo, a Modena l’integrazione passa dai tortellini

La “pasta che libera tutti” è lo slogan del prodotto che nasce al “Tortellante”, il laboratorio didattico ideato nel 2016 dall’associazione ‘Aut Aut’ di Modena, dove ragazzi delle scuole medie superiori e giovani adulti autistici imparano, con l’aiuto delle cosiddette “sfogline”, a confezionare pasta fresca fatta a mano, in particolare tortellini. Dall’esperienza del “Tortellante” si è costituita quest’anno l’omonima Associazione di promozione sociale, riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna, che ha lo scopo di migliorare l’autonomia e la socializzazione e insegnare un mestiere a chi soffre di disturbi dello spettro autistico.

Taglio del nastro per la nuova sede, nella centralissima via Borelli a Modena, con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, e lo chef Massimo Bottura, che assieme alle famiglie e ai volontari sono da sempre sostenitori del progetto. Situata nella palazzina a due piani dell’ex Mercato Ortofrutticolo, ospita al piano terra il laboratorio di pasta fresca e al primo piano la parte residenziale dove le persone autistiche che frequentano il laboratorio (25 partecipanti, tra i 15 e i 25 anni) potranno anche sperimentare, inizialmente per brevi periodi, la vita domestica e in gruppo al di fuori della famiglia di origine.

“Un bellissimo esempio di come si possa dare risposta ai bambini e ai giovani affetti da disturbi dello spettro autistico, che chiedono di non essere isolati dal resto del mondo- sottolinea Bonaccini-. Un progetto di cui andare fieri, nato per offrire a queste persone la prospettiva di una vita adulta indipendente nella comunità, e ancora più meritorio perché riesce a coinvolgere servizi, volontari, famiglie. Da parte nostra- aggiunge il presidente- siamo da anni attivi su questo fronte, sia attraverso uno specifico programma regionale a cui anche nel 2018 abbiamo destinato 1 milione e 200 mila euro, sia con progetti finalizzati a offrire un’assistenza sempre più mirata ai bisogni dei pazienti e pensata rispetto alla situazione clinica e alle esigenze delle famiglie. E proprio nei giorni scorsi un progetto della Regione, con l’obiettivo di qualificare ulteriormente strutture e servizi per le persone con disturbi dello spettro autistico, ha ottenuto 1 milione di euro di finanziamento dall’Istituto superiore di sanità”.

Nel 2017, in Emilia-Romagna i bambini e i ragazzi con meno di 18 anni affetti da disturbo dello spettro autistico in carico alle strutture territoriali di Neuropsichiatria infantile delle Ausl dell’Emilia-Romagna sono stati oltre tremila, 518 dei quali nell’Azienda sanitaria di Modena. Gli adulti affetti da autismo raggiunta la maggiore età vengono assistiti dai servizi territoriali.

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