Invece di portarla all’asilo nido, ha dimenticato la figlioletta di 18 mesi sul seggiolino posteriore dell’auto. Per ore, sotto il sole. Qualcosa ha interrotto la routine quotidiana della madre e ha fatto sì che la prevista sosta all’istituto scolastico non venisse effettuata. Così la donna ha parcheggiato l’auto ed è andata al lavoro in municipio, dove è impiegata come segretaria. La piccola non ha protestato per il fatto di essere stata lasciata sola perché stava dormendo. E la madre, evidentemente, non ha guardato nel seggiolino posteriore. Quando la madre è tornata, la piccola era morta. Adesso la donna, Ilaria Naldini, parla per la prima volta di quella vicenda, accaduta nel giugno 2017 a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo.
Lo fa al quotidiano Libero dopo che il tribunale ha stabilito che il suo cervello, in quei momenti drammatici, era stato colpito da “amnesia dissociativa transitoria“. Per questo nei mesi scorsi è stata disposta l’archiviazione dell’accusa di omicidio colposo.
“In genere si crede che alle persone responsabili che amano i propri figli non possa succedere di dimenticarli in auto – ha detto la Naldini – . Invece tutti possiamo restare vittime di amnesia dissociativa e in alcune circostanze, in particolare nelle prime giornate di caldo estivo, il rischio che si verifichi una tragedia è elevatissimo”.
Ed ancora: “Dopo la morte della mia bambina molte persone mi hanno rivelato che anche a loro era successo di lasciare il proprio figlio in auto senza rendersene conto, e soltanto circostanze fortuite avevano impedito la disgrazia“.
La donna da poco ha avuto un altro figlio: “Quando ho scoperto di aspettare un bambino mi sono chiesta più volte quanto fosse giusto. Alla fine ha vinto la vita e oggi, quando lo osservo, penso di aver fatto la cosa giusta. La morte di un figlio non si supera mai, ma diciamo che lui è la mia terapia. Oggi mi sento più serena, non è stato facile superare tutto“. Nelle ore successive alla disgrazia la donna aveva ricevuto migliaia di offese sul suo profilo Facebook. “Qui si tratta di assassini e non di dimenticanze” era stato uno dei più “gentili”.
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