“Adoratissima sorella Margherita…”. Iniziano così le mail che Damiano Tercon, 37 anni, affetto dalla sindrome di Asperger, da Rimini manda alla sorella Margherita, di nove anni più giovane, che ora abita a Milano. I due fratelli riminesi, venerdì della scorsa settimana, hanno incantato la giuria e il pubblico del programma “Italia’s got talent” sdoganando, a suon di canto lirico e dosi massicce di auto-ironia, temi come la disabilità e l’autismo.
“Già dal 2017 – racconta Margherita, che ha studiato teatro e lavorato nel mondo dello spettacolo come autrice – pubblichiamo ogni settimana sulla nostra pagina Facebook un video nel quale raccontiamo l’Asperger senza troppo prenderci sul serio. Una chiave leggera che non vuole sminuire i tanti problemi che le famiglie che vivono la disabilità devono affrontare ma che cerca di trovare il lato positivo che io, in generale, provo a trovare sempre anche nelle circostanze più difficili”.
Dopo che, nello stesso anno, Damiano – da vero cultore della musica e appassionato di canto lirico – non è stato preso ai provini riminesi di “Italia’s got a talent”, insieme alla sorella ci ha riprovato per l’edizione successiva: “Non ho fatto altro che prendere il testo di un brano che Damiano già cantava – spiega Margherita – cambiando le parole e rendendolo, di fatto, uno sketch comico. Credo che abbia colpito, della nostra performance, l’originalità e il modo in cui abbiamo scelto di parlare di un tema sul quale pare sempre non si possa ironizzare”.
Ma ha infranto i cuori, secondo Margherita, anche il rapporto tra lei e il fratello, raccontato con tutta la sua forza sul piccolo schermo: “Definirei il nostro un grande amore. Il mio compagno sa già che non mi separerò mai da Damiano e che dovrà condividere la sua vita con noi due. Chissà, forse un giorno vivremo in una casa tutti insieme. Quando sono nata mio fratello aveva già nove anni, per me la sua sindrome era la normalità, non c’era nulla di strano. Solo da ragazzina ho iniziato a rendermi conto che alcuni suoi comportamenti erano diversi da quelli degli altri. Ma la sua diversità non ha mai costituito un problema”.
Tanto che se Margherita dovesse definire l’Asperger, non saprebbe da che parte farsi: “Ancora non sono in grado di spiegarla. Tante volte chiedo a Damiano di aiutarmi a capire le differenze tra lui e i cosiddetti normodotati. Su certe cose vedo le sue mancanze, su altre mi sembra diecimila volte più avanti degli altri”. E la positività di Margherita ha contagiato, negli anni, anche la famiglia e la sorella “di mezzo”, Iris: “Per carattere vedo il futuro splendere. I nostri genitori erano scettici quando vedevano dove avremmo voluto andare. Ma noi ci credevamo e ci hanno lasciato fare. Ora non possono che essere felici”.
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