Kid Lights, a Ravenna il progetto che rimette bambini e adolescenti al centro

Silvia Santucci e Chiara Pezzi

Si potrebbe tirare in ballo Maria Montessori, con il suo bambino al centro. Oppure Howard Gardner, con le sue intelligenze multiple. Fatto sta che dietro il progetto Kid Lights nato a Ravenna da sette persone specializzate in settori del tutto diversi, dallo yoga alla psicologia, passando per la scienza e la tecnologia, c’è tanta passione. E soprattutto uno sguardo nuovo sui bambini e i ragazzi, in un periodo in cui la vita è tutta da ripensare. A parlarne sono Silvia Santucci e Chiara Pezzi, due delle fondatrici, che raccontano come tanti professionisti, in questo periodo, si stiano unendo alla loro «missione», quella di  promuovere un’idea nuova dell’infanzia a dell’adolescenza: «La società richiede, in modo sempre più forte, di essere persone centrate, connesse con i propri talenti e le proprie capacità e in grado di muoversi su più piani, di essere interdisciplinari. Siamo abituati a pensarci come individui con una sola attitudine, vorremmo superare questa visione. Ecco perché abbiamo messo insieme saperi diversi, progetti che spaziano dalle soft skills alle hard skill. Anche rispetto all’offerta per i genitori, cerchiamo di essere il più possibile di ampie vedute, dando una risposta alle tante domande che possono nascere intorno a un argomento».

In questo periodo di restrizioni e isolamento, ogni settimana è dedicata a due emozioni opposte per dare via a una serie di incontri e iniziative online. Questa sera alle 21, per esempio, sarà al volta del webinair «Come sta andando la Dad?», che sarà trasmesso in diretta Facebook e Instagram e vedrà a raccolta cinque esperti: la psicologa Consuelo Zenzani, la pedagogista Francesca Foschini, la stessa educatrice Silvia Santucci, il medico oculista Margherita D’Amato e l’ingegnere informatico Stefano Mazzoni. 
«Stiamo vivendo un periodo particolare – continuano Santucci e Pezzi – in cui la lamentela sta diventando una struttura mentale, rischiando di essere l’approdo alla tristezza. Per fare inversione di marcia, vogliamo risvegliare il seme della curiosità, fare apprendere diversamente, portare dentro di noi sensazioni nuove da espandere fuori».
Guardando oltre il Covid, le idee e i progetti di Kid Lights sono moltissimi: «Prima della pandemia, abbiamo dato il via al nostro progetto con alcune attività in natura, come l’osservazione della lucciole. Nella natura non vediamo l’ora di ritornare. Abbiamo in mente, per esempio, un’invasione all’interno della città a suon di “bombe di semi”, per far nascere piante e fiori negli spazi urbanizzati». Ma in ballo ci sono anche corsi di videomaking per gli adolescenti, così come formazioni per educatori e insegnanti. Intanto, il programma settimanale prosegue a suon di pratiche yoga, laboratori scientifici e favole della buonanotte.

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