La pratica aiuta le donne a tenere il tono muscolare anche di quei muscoli, come il pavimento pelvico, che subiscono maggiori pressioni e sollecitazioni ed è efficace per riattivare la circolazione sanguigna, specialmente delle gambe che, con il trascorrere dei mesi, tendono a diventare pesanti
Aumentare la consapevolezza del corpo che cambia, ammorbidire quelle posizioni che, con il passare del tempo, tendono a diventare sempre più difficili e continuare a respirare, se non addirittura imparare a farlo per la prima volta, sono alcuni dei benefici di una pratica antica, ma sempre attuale ed efficace, come lo yoga che, se fatta in gravidanza, può essere molto utile anche per quelle donne che vi si approcciano per la prima volta: «Si tratta di una disciplina che contribuisce al benessere psicofisico delle donne incinte – spiega Federica Samorì, ravennate, insegnante certificata di yoga in gravidanza e post parto – sostenendole in un momento della loro vita intenso e particolare». Asana che si effettuano principalmente , sedute o sdraiate sono alla base della pratica dello yoga: «Rendere il corpo più elastico e lenire i dolori dovuti a posture scorrette, che riguardano soprattutto le spalle, la schiena e la zona del bacino sono alcuni degli obiettivi posti durante le lezioni».
Il saluto al sole, le torsioni e tutte le aperture per il bacino sono le asana più frequenti: «Lo yoga, in questa fase – continua l’esperta -, aiuta le donne a tenere il tono muscolare anche di quei muscoli, come il pavimento pelvico, che subiscono maggiori pressioni e sollecitazioni ed è efficace per riattivare la circolazione sanguigna, specialmente delle gambe che, con il trascorrere dei mesi, tendono a diventare pesanti”. Non ci sono controindicazioni: «Se la persona praticava già prima di rimanere incinta può continuare a farlo tranquillamente (sempre sotto consiglio della ginecologa); se invece si tratta di un’attività nuova, generalmente, prima di iniziare, si aspetta di entrare nel secondo trimestre. In ogni caso, lo yoga in questo periodo offre la possibilità di acquisire una serie di strumenti per arrivare al parto con più serenità e consapevolezza».
Ci si sofferma molto sul respiro: «Tutti respiriamo, ma quasi nessuno è in contatto con il proprio respiro veramente. Durante le lezioni si svolgono degli esercizi che fanno sì che le emozioni scorrano insieme all’aria che attraversa il proprio corpo. Si apprende così a rilassarsi e a lasciarsi andare, diventando più presenti, centrate, sospendendo il giudizio e aumentando la propria consapevolezza. L’intento è quello di riconnettersi, di ritrovare e mantenere l’equilibrio con sé stessa nonostante i cambiamenti che si susseguono in questo periodo». Vari momenti sono dedicati al rilassamento: «Attraverso la voce si dà vita alle visualizzazioni, come quella della montagna, del lago e delle cascate che sono le più comuni. Dopo aver assunto la posizione più comoda, il gruppo di donne è condotto a immaginare, per esempio, l’acqua che scorre, a sentirne il rumore, persino la freschezza ascoltando il suono delle mie parole. Si tratta di tecniche utili anche durante la fase del travaglio. Servono a distogliere l’attenzione, almeno in parte, dal dolore e per rigenerarsi a livello energetico».
Ogni lezione è diversa dall’altra: «Gli incontri si adattano alle esigenze delle allieve. Inoltre, non sono rare lezioni in cui si utilizzano le campane tibetane o in cui ci può essere la presenza del compagno per una pratica in coppia ». Da non sottovalutare il lavoro dal punto di vista emotivo: «Attraverso gli asana, le visualizzazioni, il rilassamento e gli esercizi di respirazione, giorno dopo giorno, si fa spazio idealmente in un corpo in trasformazione e lo si prepara ad accogliere il nascituro».
Ad aver ricevuto un grande sostegno dallo yoga in gravidanza è Sabrina Mascia, 35enne, che ha ripreso la pratica, dopo la pausa dovuta al Covid, al suo settimo mese di gravidanza: «Lo yoga mi ha dato la possibilità di respirare, di imparare a stare in posizioni più comode facendomi diminuire il dolore e risolvendo alcune mie rigidità fisiche. Inoltre, mi ha insegnato a concentrarmi sul “qui e ora”, cosa che mi è stata molto utile nel momento del parto. Quando sono arrivate le contrazioni, sono riuscita infatti a concentrarmi sulla respirazione e a gestire meglio il dolore». Un altro aspetto fondamentale è quello della condivisione: «Durante le lezioni, Federica invitava il gruppo a confrontarsi sulle emozioni e i pensieri che stava sperimentando. Ogni incontro iniziava con la condivisione di un evento positivo. Potrebbe sembrare una banalità, ma invece si tratta di un’azione che ha la capacità di riconciliarti con il mondo, almeno a me faceva questo effetto». Durante il parto, Sabrina ha beneficiato degli insegnamenti della pratica: «Aumentare la consapevolezza di me, del mio corpo e del respiro e acquisire alcuni strumenti da utilizzare al momento adatto, come gli esercizi di respirazione e rilassamento, mi ha permesso di affrontare il parto in maniera attiva, di essere più flessibile fisicamente e serena a livello emotivo».
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta