«Della mia vita precedente mi manca tutto, il Brasile in particolar modo. L’anno che ho trascorso a Salvador de Bahia come educatore di strada è stato meraviglioso. Oggi che sono tetraplegico, continuare a rimanere dentro Projeto Axé, l’associazione no-profit di cui mi sono innamorato nel 2008, è per me fondamentale. Ma ho bisogno di aiuto».
Lorenzo Ravaglia, 39 anni, ravennate, è rimasto paralizzato nel 2005 dopo un incidente in casa: «Una notte, uscendo dal bagno, sono svenuto e sono caduto sulle scale, riportando una lesione cervicale. In quel periodo stavo finendo un dottorato in Filosofia e Scienze cognitive a Milano e collaboravo con Axé, che dal 1990 a oggi ha recuperato 27mila bambini. Tutto quello che facevo prima è stato, di colpo, cancellato».
Per consentire a Lorenzo di spostarsi in giro per l’Italia per le formazioni sulla Pedagogia del desiderio e l’Arteducazione, l’associazione ha lanciato una raccolta fondi per l’acquisto di un veicolo attrezzato, campagna che a Ravenna è sostenuta dall’associazione Arteinte Social Project di Valeria Leoni, che in questi anni ha già appoggiato diverse battaglie sociali a favore di persone con disabilità, specie bambini.
«Per me continuare a lavorare per Axé è importantissimo: serve a rimanere in contatto con la vita e la realtà, a non rimanere sempre chiuso in casa. Ma anche a sposare una causa in cui credo moltissimo: oggi direttore esecutivo dell’associazione in Italia è Rocco Fava, il mio carissimo amico con cui sono stato in Brasile a lavorare per strada e nelle unità di accoglienza a fianco degli arteducatori. Ho ancora fresco il ricordo del fondatore, Cesare de Florio La Rocca, purtroppo scomparso da poco: una persona di un carisma incredibile, impegnato per gli altri».
La campagna è ora a metà dell’obiettivo, 30 dei 60mila euro che servono a Lorenzo per continuare a credere in un mondo migliore, per vedere altri ragazzi e ragazze che da una vita di stenti riescono a realizzarne una dignitosa e in linea con i loro sogni.
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