L’esponente del governo ipotizza che gli istituti possano restare aperta su base volontaria per rispondere alle esigenze delle famiglie che ne fanno richiesta
ROMA – Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha proposto una soluzione per sostenere le famiglie di lavoratori durante l’estate. La sua ricetta consiste nell’aprire le scuole anche nei mesi estivi, ma su base volontaria, per rispondere alle esigenze delle famiglie di lavoratori che ne fanno richiesta. Valditara dice che il problema è reale e non può essere sottovalutato. La proposta è stata riportata da La Stampa.
Un’indagine ha rivelato che nella maggior parte delle Regioni italiane la scuola rimane chiusa per ben 98 giorni durante l’estate, creando notevoli difficoltà per le famiglie con entrambi i genitori che lavorano. Questo periodo di chiusura forzata costringe le famiglie a organizzarsi per garantire l’assistenza ai propri figli con salti mortali tra centri estivi, campeggi, nonni e zii. La situazione diventa ancora più complicata considerando l’inflazione elevata, al 6,7% e la scarsità di opzioni economiche per le famiglie.
Il governo, consapevole della sfida della denatalità che sta affrontando l’Italia, ha stanziato 100 milioni di euro per il biennio, al fine di consentire l’apertura estiva di 2800 scuole. Questi fondi sono stati poi integrati con risorse prelevate dai fondi contro la dispersione scolastica, dando vita a progetti in altri 768 istituti. Attualmente, circa 60.000 studenti sono coinvolti in queste attività.
Valditara spiega che l’obiettivo del governo è quello di incrementare ulteriormente i finanziamenti per il prossimo anno, utilizzando i fondi del programma operativo nazionale del ministero (Pon) per la lotta alla dispersione, il sostegno dei tutor e l’agenda Sud. La priorità sarà data alle scuole elementari e medie, poiché è in questa fascia d’età che si riscontrano maggiori esigenze di supporto da parte delle famiglie.
Rispetto alla possibilità di rimodulare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per sostenere queste iniziative, Valditara non avanza richieste specifiche, ma ritiene che i fondi Pnrr rappresentino un buon punto di partenza. L’importante sarà utilizzarli in modo efficace e mirato per garantire ai ragazzi appartenenti a famiglie di lavoratori la possibilità di potenziare le loro competenze anche durante l’estate.
Il ministro enfatizza l’importanza di una scuola costruita “a misura di studente”, che offra un supporto personalizzato e specifico per aiutare gli studenti ad esprimere al massimo il loro potenziale. La figura del tutor, introdotta nel contratto e apprezzata da tutti i sindacati, diventa cruciale in questo contesto, affiancando gli studenti e fornendo assistenza sia nelle aree di fragilità che in quelle di forza.
La lotta contro la denatalità e l’aumento dell’occupazione femminile sono priorità del governo, dice Valditara. Aumentare il tempo scuola e offrire opportunità educative estive potrebbe contribuire a creare un ambiente favorevole alla natalità e aiutare le famiglie a conciliare lavoro e impegni familiari. Con soluzioni innovative come l’apertura delle scuole anche durante l’estate, l’Italia potrebbe compiere passi significativi verso un futuro più prospero e sostenibile.
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