A sette mesi pesava poco più di quattro chili: 4,3 per la precisione. Era nutrito con una dieta particolare perché era intollerante al glutine e al lattosio. Almeno a giudizio dei genitori, che gestiscono un negozio di alimenti naturali e che si sono avventurati in una diagnosi ‘fai da te’ senza consultare alcun medico. Il piccolo, di nome Lucas, alla fine non ce l’ha fatta: è morto per denutrizione nei giorni scorsi.
E’ successo a Beveren, nelle Fiandre. Il padre (34 anni) e la madre (30) sono incriminati per aver provocato con negligenza la morte del neonato mentre la difesa sostiene che i due abbiano agito in buona fede: “Non abbiamo mai voluto provocare la morte di nostro figlio”, ha detto in lacrime la mamma. L’autopsia ha rivelato che il piccolo aveva lo stomaco vuoto. Veniva nutrito con sostanze come latte di quinoa, latte di avena, latte di riso e latte di grano saraceno (tutti prodotti che i genitori vendono nel loro negozio) ma pesava almeno la metà di un suo coetaneo. Ma i genitori non sono mai stati sfiorati dai sospetti: “Non lo abbiamo portato dal dottore perché non abbiamo mai notato niente di strano“, continuano a ripetere. Quando la situazione è degenerata, si sono rivolti ad un omeopata che, viste le condizioni del bambino, ha consigliato loro di portarlo immediatamente in ospedale. Ma ormai era troppo tardi: quando la coppia è arrivata alla più vicina struttura (nella città belga di Hasselt), il figlio era già morto.
Adesso il procuratore dovrà stabilire se effettivamente il piccolo fosse intollerante al lattosio e al glutine e che cosa abbia precisamente causato la morte. Gli indizi contro i genitori però sono precisi, univoci e concordanti, come si dice nei tribunali. Resta il fatto che di fronte a vere, gravi e autentiche intolleranze che creano disagi e una vita per niente facile a chi ne è afflitto, oggi c’è anche chi crede di esserlo, non se lo fa certificare da nessun specialista e si comporta quindi come se avesse qualche patologia. O, peggio ancora, fa tutto questo per ‘moda’ o per dimagrire o per avere (presunti) benefici. Una recente ricerca ad esempio ha stabilito che circa sei milioni di italiani si nutrono con alimenti senza glutine pur non essendo celiaci.
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