“Mi vedo grassa”.
“Ma va, sei bellissima”.
“Ho le gambe grosse”.
“Che cosa stai dicendo?”.
Potrebbe essere un dialogo tra due ragazze mie coetanee. Qualche giorno dopo, però, quella che consolava l’altra va in un negozio con altre amiche a comprare il regalo di compleanno per quella che si vede grassa e che, in effetti, è bassa e tozza: “Questi pantaloni, no, assolutamente. Ha le gambe corte e cicciotte. Le starebbero malissimo”.
Di questi esempi, nella mia vita di 17enne, ne vedo di tutti i colori. Le femmine sembrano avere amicizie forti e consolidate. Ma è solo apparenza. In molti casi sono rapporti di convenienza dove una approfitta dell’altra o ci si sfrutta a vicenda in base ai reciprochi bisogni: lei è più popolare di me e stare con lei può essere vantaggioso, lei ha la casa in centro, lei ha sempre la paghetta a disposizione per fare colazione al bar, lei mi presenterà quel ragazzo che mi piace tanto.
Poi, al minimo conflitto o quando la verità viene fuori, patatrac. L’amicizia si rivela tutt’altro e le due scoppiano.
Non è così, almeno nella maggior parte dei casi, tra noi ragazzi. Mi stai simpatico e mi fido di te? Bene, sei mio amico. E se ti comporti male o mi fai un torto, te lo dico subito così la risolviamo seduta stante. Non covo rancore, non sparlo di te alle tue spalle, non ti faccio dispetti, non medito vendetta.
Genitori, parlatene con le vostre figlie e con i vostri figli. Ho visto amicizie andare avanti dall’asilo nido, tra alcune mie conoscenti. Ma quello che succedeva tra le due era da fare accapponare la pelle: ho visto fidanzati “rubati” e mani sui soldi. Le eccezioni esistono, per carità. Ma credetemi, sono rare.
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