Ha colpito la maestra al naso con una testata. Con una mossa degna di un teppistello di strada. Peccato che l’autore di questo gesto abbia solamente 7 anni e frequenti la seconda elementare a Coverciano, in provincia di Firenze. La vicenda si è verificata giovedì scorso e l’insegnante è stata medicata al pronto soccorso dove ha ricevuto una prognosi di sei giorni.
Come riportano i media locali, non è la prima volta che il bambino dà problemi comportamentali: solo il giorno precedente si era presentato in classe con dei coltelli e aveva cominciato a lanciarli verso i compagni prima di essere fermato dai docenti. Dalla scorsa settimana il bambino non è più tornato a scuola mentre anche i supplenti hanno timore ad accettare l’incarico in quella classe dopo che si è sparsa la voce dell’alunno turbolento. Il piccolo, secondo le testimonianze raccolte dalle fonti locali, è il vero terrore della classe: per i compagni e per gli insegnanti.
Come spiega La Nazione, il problema del bullismo a scuola è più generale e le famiglie non aiutano nella risoluzione. Anzi. Spesso i genitori, come nel caso in questione, si rifiutano di fare certificare problemi e patologie del il figlio che così resta privo di insegnante di sostegno o di un qualsiasi educatore speciale. A quel punto se la deve vedere la maestra da sola, e non è per niente facile. Claudio Gaudio, segretario Cisl scuola, dichiara al quotidiano fiorentino: “Esistono casi limite in cui l’insegnante, da solo, è costretto fisicamente a ‘placcare’ un ragazzo, finché non gli passa la crisi”.
Viene segnalato anche il caso di una famiglia di medici che si ostina a non vedere i problemi di cui soffre il proprio bambino. “E’ solo iperattivo”, dicono. E lasciano la patata bollente in mano agli insegnanti con conseguente facilmente immaginabili anche per il resto della classe.
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