Covid, nelle campagne di Ravenna l’idea di un centro estivo in sicurezza

Dopo diciassette anni di attesa, l’associazione Aruna – Arte Uomo Natura ha avuto in concessione per cinque anni, dal Comune di Ravenna, gli spazi del Centro culturale “Terzo Segurini” di Conventello, a venti minuti di macchina dalla città: “Proprio nell’enfasi creata dalla felicità per questo evento – spiega la presidente Michela Nati – abbiamo immaginato, previa analisi e previo ovvio confronto con l’Amministrazione comunale (ancora non avvenuto al momento della modifica dell’articolo, ndr), di proporre la realizzazione di un centro estivo sul territorio, adattato alle limitazioni e alle precauzioni dell’emergenza Coronavirus che emergeranno”.

L’idea, per il momento non condivisa e ancora sulla carta, è questa: “Vorremmo accogliere – spiega la presidente Michela Nati – un gruppo di venti bambini per settimana alla volta. I partecipanti, tra i sei e i dodici anni, eseguirebbero i tamponi prima di iniziare e passerebbero con noi animatrici tutto il periodo dal lunedì mattina al sabato mattina, dormendo lì. In questo modo, sarebbero comunque isolati, pur divertendosi, recuperando libertà, possibilità di stare all’aria aperta e dimensione sociale”.

Il Centro ricreativo estivo, dal nome “Cinque pelli cinque passi”, nelle intenzioni ha come leitmotiv la figura di Friedensreich Hundertwasser, l’artista ed ecologista austriaco il cui lavoro ben si presta a un’ampia e versatile progettualità per l’infanzia: “La programmazione, se il centro estivo partirà, prevede una mezza giornata di attività ludiche strutturate, e mezza dedicata al gioco libero. Durante la settimana prevederemo un collegamento con le altre associazioni che sono in partnership con noi: potremmo organizzare lezioni di canto, inglese, yoga. Una volta alla settimana abbiamo messo in conto una biciclettata nelle zone di campagna limitrofe. E ci sarà spazio per l’intrattenimento anche la sera, con pigiama party, proiezioni, letture”.

Sempre stando alle intenzioni, il centro estivo potrebbe svolgersi dal primo giugno al 31 luglio ma a settimana alternate: “Quelle in cui non lavoreremo serviranno non solo a far prendere fiato a me e alla mia collega Roberta Casadio, che gestiremo il tutto, ma anche a sanificare gli ambienti e espletare le procedure per i tamponi dei bambini in procinto di entrare. Noi siamo entusiaste alla sola idea e abbiamo accolto con piacere l’invito lanciato dal sindaco Michele De Pascale in un post su Facebook del 28 aprile a ricercare progetti innovativi volti a dare una risposta alle famiglie e ai bambini per l’estate. Ma chiaramente, ci piacerebbe sapere se l’idea può piacere e interessare anche ai genitori».

Per realizzare il centro, qualora l’idea venga accolta da chi preposto e qualora sia fattibile e corrispondente alle nuove modalità di gestione dell’emergenza che ancora la Regione sta discutendo, Aruna lancia già un appello alle istituzioni e alle realtà anche economiche del territorio: “Ci vorrà il coinvolgimento di diversi soggetti, dall’Ausl fino a chi ci dovrà consegnare i pasti per pranzo e per cena. Ma pensiamo anche alle imprese: qualche datore di lavoro potrà, magari, essere interessato a sostenere le spese del Cre per i figli dei dipendenti, anche per favorire la conciliazione e la ripresa”.

A questo link un questionario per sondare l’interesse delle famiglie

Qui la pagina Facebook di Aruna

Info: michela@aruna.it, roberta@aruna.it

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