La maternità per Luce Caponegro: “Il momento più alto nella mia vita fatta di mille vite”

Yoga in gravidanza, massaggio neonatale. Da tempo, ormai, Luce Caponegro si è tolta di dosso le etichette: l’ex Selen dei film hard è diventata imprenditrice un anno fa, quando a Ravenna ha aperto Luce, un centro di estetica e benessere olistico. Ma è soprattutto una mamma, come a quasi 47 anni ama raccontarsi. Mamma di Gabriele, sette anni. E di Kangi, ventisei, che è già sposato.
Luce, ti vedi già nel ruolo di nonna?
“Mi piacerebbe moltissimo ma sono troppo impegnata con il lavoro: in questo momento non riuscirei a godermi i nipotini, preferisco che mio figlio aspetti un altro po’ di tempo”.
Gabriele, invece, riesci a gestirlo bene?
“Sono stata con lui 24 ore su 24 fino a quando ha compiuto un anno, poi ho iniziato a studiare molto, a frequentare scuole ma sono sempre riuscita a conciliare i miei impegni con la vita di mamma. Io e Gabriele abbiamo un rapporto bellissimo, lui è davvero in cima a tutte le priorità. Ho aperto ‘Luce’ insieme a mio marito, che però un mese fa mi ha chiesto la separazione, lasciando sulle mie spalle tutto il centro. Questo fa sì che il tempo per Gabriele sia meno. Ora sto delegando molto ma ho deciso che sarà una fase temporanea. Nella mia testa c’è una scadenza: il tempo per i bambini è troppo importante”.
Lui ne soffre?

Luce Caponegro

“Probabilmente ne soffro più io. Gli ho spiegato che la mamma sta realizzando un progetto di vita, un sogno, e dobbiamo portare un altro po’ di pazienza. Quando vedo donne del mondo spettacolo che partono in tournée quando il figlio ha pochi mesi, mi rattristo. Mi sembra un oltraggio a quelle mamme che, per arrivare a fine mese, davvero hanno bisogno di andare a lavorare. Credo in ogni caso che la dimensione lavorativa ideale, per chi ha figli, sia il part-time: la donna ha bisogno di realizzarsi ma anche di stare con i propri bambini”.
Tu hai vissuto due maternità a vent’anni di distanza l’una dall’altra. Come le hai affrontate?
“L’amore è lo stesso ma a vent’anni non sei come a quaranta, è ovvio. Per Kangi sono stata una sorella maggiore. Ero giovane, avevo bisogno anche di stare con le amiche, di andare in palestra, di uscire la sera. Quando è nato Gabriele, invece, mi ero già tolta ogni sfizio. L’ho vissuta fin da subito come una grande responsabilità anche se non mi è mai pesato nulla. La maturità ha fatto sì che tutto il resto diventasse di colpo meno importante di lui. Siamo rimasti in simbiosi per più di un anno. A volte mi chiedo come sia riuscita a trovare il tempo per conoscere Toni, con cui mi ero sposata a luglio dell’anno scorso”.
Le mamme, si dice, alla fine riescono a fare tutto. Pur con mille salti mortali. Per te in Italia c’è sufficiente attenzione?
“Credo che la maternità sia il momento più alto e sacro nella vita di una donna. È un dono stupendo. E una società sana deve fare di tutto per agevolarla. Se è amato, se è seguito, un bambino diventerà un adulto migliore. Le mamme devono avere sostegno. In Italia, secondo me, al di là del congedo di maternità, c’è poco altro. È come se dopo essere tornate al lavoro, le mamme venissero abbandonate a se stesse. Tutte le persone che lavorano a contatto col pubblico come me hanno il dovere di agevolare le mamme. Io lo faccio”.
In che modo?
“Prima di tutto invitandole a portare i bambini nel mio centro. Se una donna viene a fare un trattamento e vuole portare il neonato, no problem. Se entra con la carrozzina, è la benvenuta. Se il bimbo piange, non ci importa. E se a qualcuno dà fastidio, sono problemi suoi. Organizziamo anche incontri di yoga in gravidanza e di massaggio al neonato: un’ostetrica abilitata spiega alle mamme come massaggiare i loro cuccioli. Usiamo olio di cocco puro al 100 percento. Sono molto attenta ai prodotti”.
Il mondo del benessere è per te una scoperta recente?
“No, mi ha sempre attratta, ho sempre letto molti libri sul tema. Quando facevo l’attrice, poi, la forma fisica era fondamentale: anche per lavoro, quindi, dovevo interessarmi all’alimentazione e allo star bene. Solo dopo la nascita di Gabriele mi sono iscritta a scuole specifiche del settore: mi sono diplomata in estetica e ho continuato a fare corsi di formazione sui massaggi e trattamenti del corpo. Inoltre, sono diventata coach di Pnl e Neurosemantica, una disciplina tramite la quale si facilita l’accesso ai talenti che le persone non riconoscono in se stesse. Aiuto le persone ad annullare certe trappole di pensiero disfunzionali”.
Un esempio?
“Se una persona perde il lavoro, inizia a considerarsi fallita. Se una donna viene lasciata dal compagno, pensa che nessuno la ami. Attraverso specifici esercizi, si deprogramma questa modalità di pensiero negativa. E se ne inserisce una più funzionale”.
Ti occupi anche di costellazioni familiari, fai yoga da dieci anni e meditazione da tre: guardandoti indietro non ti sembra, a volte, di aver vissuto mille vite diverse? 
“Eccome. Da un lato le molte esperienze arricchiscono, dall’altro pesano. Se sei come me e non ti piace improvvisarti, se ogni cosa la vuoi fare al meglio, reinventarsi ogni volta è faticoso. Io credo nella reincarnazione: noi non ricordiamo le nostre vite precedenti perché sarebbero un fardello insopportabile. Io ho vissuto più vite in una vita sola: tutte le scelte, le delusioni e le frustrazioni si fanno sentire”.
Avverti un pregiudizio nei tuoi confronti, soprattutto per il tuo passato di attrice hard?
“A volte sì, le etichette sono dure a morire. Ci sono persone frustrate e ipocrite che non vedono l’ora di puntare il dito. Basta ignorarle. In fondo, chi ha preconcetti nei miei confronti, di certo non frequenta né me, né il mio centro. Al contrario le mie clienti sono davvero carine e quando hanno saputo della mia separazione è partita una gara di solidarietà. Ogni giorno mi ritrovo fiori o pasticcini. Hanno sempre una parola di sostegno per me. In fondo, è facile accorgersi che sono un libro aperto: in cinque minuti mi si battezza come una persona schietta, semplice e sincera”.

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