Quando l’importante è partecipare: un trofeo sportivo dedicato ai bambini autistici

Perché lo sport sia un modo per rendere i cittadini più consapevoli e autonomi, soprattutto quando si tratta di cittadini speciali, come i bambini con autismo. E’ questo uno degli intenti dell’evento sportivo “Progetto Filippide 2013”, che si terrà al Centro Sportivo dell’Acquacetosa di Roma oggi e domani.

Un evento nazionale presentato qualche giorno fa a Palazzo Montecitorio, patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei Deputati, dal Dipartimento della Protezione Civile, dal Ministero dello Sport e dal Comitato Italiano per l’UNICEF.

Nelle gare di nuoto e di corsa che sosterranno i ragazzi nelle due giornate organizzate, l’obiettivo non sarà arrivare primi, ma partecipare, stare in campo, stare in corsia, ed esserci, insieme ai loro genitori, che Andrea Iacomini, portavoce UNICEF, ha definito “eroi del nostro tempo”.

Le famiglie con bambini e ragazzi autistici si trovano ad affrontare sfide e gare quotidianamente ed è per questo che c’è bisogno di una sempre maggiore e costante sensibilizzazione nei confronti di un disagio, come quello dell’autismo, che sfugge a molti, proprio per il suo carattere enigmatico e poco definito. Aiutare e sostenere le famiglie, difendere e agevolare la realizzazione dei sogni di questi ragazzi diventa così un compito essenziale per l’intera comunità.

“Aspettiamo questo evento da un anno – ha detto in apertura il Direttore Generale dello stesso progetto, Nicola Pintus -, un periodo nel quale abbiamo cercato di preparare al meglio queste giornate. Momenti di sport e non solo che legittimano ancora una volta il nostro impegno all’interno della grande casa del Comitato Italiano Paralimpico.”.

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