Tutto parte da una segnalazione, quella di una visitatrice del Serravalle Designer Outlet, stupita che in Italia si possa assistere a una scena simile: un centro commerciale con un’area meditazione allestita per questioni religiose ma con due ingressi separati, uno per le donne e uno per gli uomini. La segnalazione arriva da Magdi Cristiano Allam che sulla sua bacheca Facebook ha riportato la lettera con la quale una sua amica, Serena Ferrando, ha chiesto spiegazioni all’Outlet:
“Potreste spiegare la ragione delle due aree separate per uomini e donne nell’Area Meditazione installata vicino al negozio Ferrari – chiede la donna – presso il vostro Outlet? Significa che privilegiate un tipo di culto che prevede la separazione dei sessi ai danni di un tipo di culto, come quello cristiano, che non discrimina chi prega?”.
Ed è sempre Allam a dare notizia anche della risposta del centro commerciale:
“Buongiorno Serena, e grazie per esserti messa in contatto con noi. Qui al Centro di Serravalle è nostra intenzione rispettare profondamente tutte le religioni e i credi ed è per questo che abbiamo deciso di offrire ai nostri visitatori un’area di meditazione e preghiera multi-culto, aperta a tutti coloro che sentano la necessità di un momento di raccoglimento.Garantire un accesso separato per uomini e donne è per noi un atto inclusivo e non esclusivo: i culti che pregano separatamente potranno farlo, mentre chi, come i Cristiani, non ha questa esigenza, non avrà certamente problemi a pregare separatamente”.
“Sono certa che questa costituisca discriminazione sessuale perché significa che se io desidero ‘meditare’ insieme alla mia famiglia, dovrò farlo separata dai miei nipoti e da mio padre – spiega Serena -. Come risponde la Direzione dell’Outlet a questo tipo di imposizione ovvero che una famiglia cristiana, buddista, ebrea debba dividersi nel momento della preghiera e che le siano di fatto imposte le esigenze di una religione che – anche dal punto di vista secolare – discrimina apertamente tra i sessi? Inoltre, vi informo che invierò la vostra risposta qui sopra a tutti i quotidiani italiani con l’intento di diffondere quanto più possibile la notizia del fatto che il Serravalle Designer Outlet impone di fatto le regole della religione musulmane sulle altre religioni e attua una politica di discriminazione nei confronti delle donne”.
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