Centri per le famiglie alla conquista di Facebook e nuovi territori: l’impegno dell’assessore regionale Marzocchi

Centri per le famiglie: in 20 anni di vita molto hanno portato al territorio, rispondendo ai sempre crescenti bisogni dei genitori, e non solo. Ora, però, ci sono nuove frontiere da conquistare. Questo è emerso dal convegno di lunedì scorso in Regione. Ed è l’assessore regionale alla Promozione delle politiche sociali Teresa Marzocchi a fare il punto.
Vent’anni di Centri per le famiglie in Emilia-Romagna: quale valore aggiunto hanno portato al territorio?  “L’esperienza della rete regionale dei centri per le famiglie dell’Emilia-Romagna assume oggi nel nostro panorama nazionale un valore unico, questi anni di lavoro dei nostri Comuni in sinergia e con il sostegno della Regione ci hanno permesso di consolidare una rete attenta ai bisogni dei genitori e delle famiglie. Molte e differenziate sono state le risposte che si è riusciti a dare. Per quanto riguarda l’area informativa il numero degli accessi  agli sportelli è passato da 8.700 nell’anno 2003 (attivi 14 centri) a 26.891 nell’anno 2011 (con attivi 27 centri) Forte è stata anche l’implementazione che ha avuto l’area dedicata alla genitorialità con 7240 percorsi di consulenza educativa e di counseling genitoriale offerti nell’anno 2011  oltre a 145 gruppi tematici per genitori realizzati e tanto altro ancora.”.
Quali sono le principali esigenze che sono state colmate con l’attivazione dei centri? di quali dati andate più fieri?
“L’esigenza principale è stata quella di offrire uno spazio e un tempo per l’ascolto delle famiglie nei momenti delicati e difficili del lungo percorso di crescita dei figli, il fine è quello di intervenire sulle tematiche partendo dalle energie e dalle risorse che le famiglie hanno al loro interno. Nessuno come i genitori stessi sanno cosa è da loro sostenibile e fattibile nell’affrontare una difficoltà. Credo che il passaggio di cui tutto il gruppo di lavoro che fa capo alla rete dei centri regionali vada più fiero sia, al di là dei numeri di accesso unici nel panorama nazionale, l’aver fatto un attento percorso di ascolto dei bisogni dei genitori e di aver su questa lettura costruito l’offerta dei servizi dei centri. Aver tenuto insieme quantità e qualità è quanto mai una grossa soddisfazione in un ambito così importante come le politiche per le famiglie”.
Quali sono invece i vuoti ancora da colmare?
“Restano ancora molti distretti da conquistare, proprio in questi giorni  si sta chiudendo il percorso di riconoscimento di due nuovi centri, la rete passa così da 27 a 29 e desideriamo procedere ancora con nuovi ingressi per dare modo a sempre più genitori di fruire dei servizi dei centri”.
Quante famiglie sono state aiutate in vent’anni? Si può fare una stima?
“Credo che il dato più importante sia la forte crescita della richiesta dei servizi erogati dai centri, per esempio tornando alle consulenze  e al counseling genitoriale, il dato di crescita è stato: 2.194 nel 2003, 3.458 nel 2005, 3.689 nel 2007, 5.188 nel 2009 e 7.240 nel 2011”.
A cosa si devono le vocazioni e le attività diverse dei diversi centri regionali?
“I centri sono servizi territoriali aperti dai Comuni e dalle Unioni di Comuni è quindi naturale che pur riconoscendo uno schema di funzionamento di carattere regionale, abbiano poi delle declinazioni loro proprie a seconda della rete dei servizi già attivi e delle richieste dei cittadini. Penso che questo sia un grande valore aggiunto”.
C’è un problema di risorse?
“Tra il 2009 e il 2012,  le risorse nazionali a favore delle politiche sociali attribuite alle regioni hanno subito una riduzione del 98%. La percentuale aumenta se si considerano i tagli orizzontali nei confronti di Regioni e Comuni che rendono sempre più critico il sostegno dei  servizi sociali, soprattutto in questo momento in cui la situazione economica mette a dura prova le famiglie e le categorie più deboli della popolazione. Per le  Regioni, si potrà scongiurare lo smantellamento dei servizi solo se per il 2013 il Fondo nazionale politiche sociali verrà portato almeno al pari del finanziamento 2009”.
Quali sono i prossimi passi da compiere?

L’assessore regionale Teresa Marzocchi

“Consolidare la rete regionale per dare omogeneità al territorio, continuare a sostenere i genitori anche attraverso le nuove forme di comunicazione come Facebook. Al riguardo è pronta una redazione che risponderà ai genitori in merito alle tematiche che li coinvolgono nell’agire con i figli con mail veloci e contatto Facebook, denominata Rete amica delle famiglie”.

 

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