Telecamere nei nidi? Sandra Benedetti, pedagogista e poi funzionaria della Regione Emilia-Romagna, ha scritto in questi giorni, sul tema, un articolo per il sito del Gruppo Nazionale Nidi Infanzia. Nel quale sostiene che la richiesta di controllo serrato sui servizi attraverso l’installazione di webcam sia assolutamente sbagliata e fuori luogo, dicendosi contraria “a questo genere di soluzioni che non porterebbero altro che a minare il sentimento di fiducia che genitori e personale devono nutrire gli uni verso gli altri, sentimento costruito su un preciso patto educativo che va reso esplicito e monitorato sempre”.
Benedetti sostiene la necessità dei controlli: “Ma questo controllo non deve essere praticato con la telecamera, che è un modo molto rapido di risolvere il problema e non evita di certo l’atteggiamento increscioso di chi pratica violenza, poiché nel momento in cui lo rileva, il gesto è già compiuto. Si potrebbe argomentare che è proprio in virtù della presenza della telecamera che l’educatrice o l’insegnante, tendenzialmente violenta verrebbe indotta a desistere in quanto consapevole di essere controllata. Credo invece che ciò su cui occorre fare leva è una cultura della valutazione permanente del lavoro di cura che si esprime a più livelli”.
Solo la valutazione pedagogica, che Benedetti spiega per punti, può secondo lei garantire alle famiglie che il luogo in cui lasciano i figli ogni mattina è davvero affidabile.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta