Per fortuna ci siamo, ormai.
I messaggini preconfezionati di auguri e le catene di Sant’Antonio sono stivati nella memoria del cellulare pronti a essere sganciati come la bomba Enola Gay.
Hai già inviato i biglietti di auguri alle vecchie zie zitelle in Calabria nella speranza di un vaglia postale.
Anche il menù è deciso da mesi.
Metà della famiglia avrebbe voluto il pesce, l’altra metà carne.
Come al solito ha deciso la nonna, che è chiusa in cucina dagli inizi di novembre.
Fioccano le variazioni, però.
Vada per i cappelletti, ma senza brodo.
Vada per il brodo, ma senza i cappelletti.
Cappelletti con la panna per i bambini, che sennò con il brodo fanno un casino.
Ci sono quelli che vanno direttamente al secondo perché sono a dieta e poi si mangiano il panettone con il mascarpone.
Ma i canditi li tolgono perché sono calorie evitabili.
Per fortuna ci siamo e sotto l’albero i regali aspettano impacchettati la loro fine.
I bambini li guardano con quegli occhietti che nemmeno Anthony Hopkins nel Silenzio degli Innocenti.
La letterina era lunga come un rotolo di carta igienica Tenderly, ma non era per niente morbida. Anzi era ruvida, ruvidissima.
L’hai passata in rassegna sorridendo, ma intanto a mente vedevi il conto degli euro salire.
Occhio e croce tremila euro se avessi voluto soddisfare ogni richiesta.
Allora hai chiamato a raccolta i figli per gli aggiustamenti da inviare a Babbo Natale.
Cucciolo di mastino di napoletano.
Non possiamo, amore, non c’è posto in casa. Poi sbavano sul tappeto e tu sai quanto ci tenga la mamma.
Cavallo.
Vedi sopra con la variazione cacca.
Pippi Calzelunghe ce l’ha.
Qui non siamo a Villa Villacolle.
Mostri vari da edicola.
Assolutamente no, sono fatti in Cina e sono tossici.
Il Nerf Zombie Doominator.
No, non gli Zombie non esistono.
Tu lo sei.
Io non sono uno zombie, anche se la mamma mi chiama così.
Dieci Apps per Ipad.
No, i video gioco rincitrulliscono.
Io ti vedo che giochi con la play station.
Appunto.
Palla da basket.
No, i vicini si arrabbiano e poi non abbiamo un canestro.
Canestro da basket.
No, non abbiamo la palla.
Scarpe con i laser di Lelly Kelly.
No, le scarpe ce le hai già.
Io voglio quelle di Lelly Kelly.
No, non voglio bambine scalze sulla coscienza.
Papà, ridammi la letterina.
Perché?
Perché la do ai nonni.
Ecco, dopo tutto questo, per fortuna ci siamo. Ormai.
Buon Natale a tutti.
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