Naso che cola, ostruzione delle fosse nasali, starnuti a raffica, secrezioni di colore chiaro, prurito del naso, del palato e magari anche occhi rossi e prurito oculare. Se questi sintomi si presentano in primavera, molto probabilmente, ci si trova davanti a una rinite allergica, spesso scambiata per un banale raffreddore. Ma forse non tutti sanno che l’allergia, se sottovalutata, può tramutarsi in qualcosa di ben più grave. “La rinite allergica rappresenta l’anticamera dell’asma e la primavera è come un detonatore per il paziente allergico”. A parlare è il dottor Vincenzo Mancuso, allergologo del Centro Demetra di Lugo (Via Vincenzo Giardini, 11) che attiverà per il mese di maggio l’ “ Allergy Month”, una campagna di informazione sulle allergie che prevede anche visite allergologiche rivolte a chi ne è colpito o pensa di esserlo.
“L’allergia– continua il dottor Mancuso – è una risposta anomala ed eccessiva del sistema immunitario verso alcune sostanze, gli allergeni, di solito innocue per le altre persone. Purtroppo l’incidenza della rinite allergica è in continua crescita. L’allergia colpisce il 9-10% dei bambini in età scolare e circa il 10- 20% di tutta la popolazione italiana. Parte di questa percentuale riguarda le donne in gravidanza, che possono sviluppare la cosiddetta ‘rinite della gravida’ dovuta ad alterazioni dell’assetto ormonale. In alcuni casi possono anche esserci forme di riacutizzazione dell’allergia che può sfociare in una forma asmatica”.
Infatti la rinite allergica, se non curata oppure se trattata con i classici farmaci utili per il raffreddore, può andare incontro a comorbilità con asma bronchiale o con altre complicanze. “Sia negli adulti che nei bambini – spiega l’allergologo – esiste la possibilità di sviluppare disturbi respiratori del sonno, deficit di attenzione, alterazione del tono umorale e del ritmo sonno-veglia”. Insomma un’allergia presa alla “leggera” può alterare la qualità della vita del paziente allergico.
Effettuato l’esame, si può scegliere tra diverse modalità di intervento per trattare l’allergia. “In alcuni casi è possibile prevenire, quindi evitare di stare a contatto con la sostanza allergizzante, più facile nel caso di acari o peli di animali, quasi impossibile invece quando si tratta di pollini. In questo caso si può ricorrere al trattamento farmacologico con antistaminici e cortisonici topici (spray nasali). Esistono anche dei farmaci) con un profilo di sicurezza più alto, specifiche per le donne in gravidanza, da somministrare sempre sotto il controllo medico. Inoltre, tra gli antistaminici di ultima generazione, ce ne sono alcuni senza effetto sedativo, adatti per i bambini”.
Esiste infine un trattamento a lungo termine che dura circa tre anni. “L’immunoterapia specifica – conclude il dottore – è l’unica in grado di modificare la storia clinica dell’allergia del paziente, di avere effetti preventivi e di arrestare la cosiddetta marcia allergica. Questo vaccino e l’assunzione dei farmaci sono due forme di terapia complementari. Prima si instaura una desensibilizzazione e prima si avranno effetti essenziali”. Trascorsi gli anni di copertura del trattamento l’allergia potrebbe non ripresentarsi, oppure farlo ma con caratteristiche molto più lievi.
Il 24 maggio alle ore 8 30 si terrà nelle sale dell’ambulatorio Demetra un corso formativo ECM dal titolo “Hot Topics in Allergology” rivolto a medici di medicina generale, a pediatri di libera scelta, a farmacisti e a infermieri per dare maggiori indicazioni su quelle che sono le linee guida mondiali sull’allergia, per approfondire le tecniche sia di diagnosi, di prevenzione che di trattamento dell’allergia.
Per info 0545 20113 oppure visita il sito
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