Il rapporto d’affetto tra personale educativo e bambini prende un 9, le rette poco più di 7. Sono questi i “voti” che i genitori ravennati danno ai nidi comunali e convenzionati del territorio. Lo rileva un’indagine sul grado di soddisfazione dei servizi avviata lo scorso anno da Palazzo Merlato. Uno studio dal quale i nidi escono con una media di 8,9.
La ricerca è stata realizzata attraverso 573 questionari (tanti sono quelli compilati, ovvero il 75& di quelli distribuiti). Gli aspetti più apprezzati dalle famiglie, oltre al rapporto personale-bimbo sono il grado di benessere (9,2), l’orario d’ingresso (9,16), l’accoglienza e la disponibilità verso i genitori (9,14), la competenza del personale (9,11), la sua riservatezza (9,04), l’igiene (9,01).
Le criticità si riscontrano invece sul fronte delle rette (la media è 180 euro al mese, la massima 495), dei tempi di risposta alla domanda d’iscrizione, della conoscenza del ruolo della pedagogista, della procedura per l’iscrizione, della conoscenza delle proposte educative della giornata. Aspetti, questi, che come voto hanno ottenuto comunque più di sette.
Gli insegnanti “intervistati”, invece, sono stati più modesti: il voto medio sui vari aspetti indagati è 8,16. Laura Rossi, dirigente del Servizio 0-6 anni del Comune, ha anche messo in evidenza qualche dato sugli iscritti: per i nidi, su una platea stimata di 3.536 bambini e 1.451 posti, la copertura è di oltre il 41%. Le domande presentate entro il termine sono 521, e quelle fuori termine 75, per una lista d’attesa di 70 posti.
Ouidad Bakkali, assessore alla Scuola, ha aggiunto che bisogna lavorare su di più sulle esigenze dei genitori e sulla flessibilità dei servizi, così come è necessario indagare il perché mamme e papà, oggi, iscrivono meno i bambini al nido (crisi economica a parte).
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