Il latte sviluppo l’autismo. La celiachia fa venire il disturbo bipolare. Il caffè migliora la concentrazione. Sono tanti i falsi miti sul cibo. Li ha studiati l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, che sul rapporto tra cibo e mente ha prodotto un video nel quale si parla dell’inesistente fondamento scientifico di molte credenze alimentari che, però, influenzano lo stile di vita di molte persone, anche dei bambini.
Secondo Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale, anche sulla genesi dell’autismo da tempo sono state formulate numerose ipotesi secondo le quali la causa della patologia risiederebbe nell’assunzione di specifiche sostanze alimentari che influirebbero sul normale sviluppo neurologico del bambino. In particolare, alcuni autori sostengono che allo sviluppo dell’autismo contribuisca l’esposizione a metalli tossici, come ad esempio il mercurio o il piombo, introdotti nell’organismo attraverso il cibo. Secondo altri, i danni cerebrali associati al disturbo sarebbero causati da un aumento della permeabilità dell’intestino e da un conseguente malassorbimento di alcune proteine, come la gliadina (componente del glutine) e la caseina: “Sebbene suggestive, tali ipotesi sono prive di fondamento. Oggi non esistono evidenze scientifiche della correlazione tra l’assorbimento del glutine e della caseina e la sintomatologia autistica, né dell’efficacia delle diete di privazione come trattamento dei sintomi o delle problematiche comportamentali. Nonostante ciò, e malgrado le indicazioni contenute nelle Linee Guida per il trattamento dell’autismo, alcuni settori della medicina alternativa propongono diete “speciali” che rischiano di sostituirsi ai percorsi terapeutici realmente efficaci. E’ importante che i genitori siano dettagliatamente informati dell’infondatezza di questi interventi, dei loro potenziali danni per la salute – come le carenze nutrizionali – e dei costi elevati dei cibi speciali e dei controlli specialistici”.
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