fascetta
La fascetta usata da Sara Vignoli per trattare la sindrome di Osgood-schlatter

La Sindrome di Osgood-schlatter è una sindrome dolorosa del ginocchio dei bambini; nello specifico si tratta del distacco di una porzione di osso della tibia, la tuberosità tibiale anteriore, subito sotto alla rotula, che si traduce con un forte dolore e gonfiore in quella zona. Problema che la fisioterapista specializzata in rieducazione posturale Sara Vignoli, nel suo nuovo studio di via Anastagi 2 a Ravenna, è solita trattare.

“Questa sindrome – spiega Vignoli – colpisce i bambini in età pre-adolescenziale ed è dovuta al sovraccarico del tendine rotuleo, quindi del muscolo quadricipite, rispetto alla forza di calcificazione di questa protuberanza ossea su cui si inserisce. I punti di inserzione infatti, sono quelli più sollecitati dalle contrazioni muscolari perché costituiscono il punto fisso che aziona la leva ossea; nei bambini però, le estremità ossee non sono ancora calcificate, bensì sono formate da cartilagini dette di accrescimento che permettono l’allungamento dell’osso stesso in fase di sviluppo”.

Nell’accrescimento normale la forza espressa e la forza dell’osso dovrebbero essere commisurate, capita però per vari motivi che ci sia uno squilibrio tra le forze: “Le cause di questo squilibrio possono essere sia un osso troppo ‘debole’, sia, come nella maggior parte dei casi, un eccesso di espressione di forza, uno stress meccanico eccessivo come intensità e/o durata, con il muscolo che rimane in contrattura. Quest’ultimo caso è quello tipico dovuto ad allenamenti sportivi numerosi ed intensi, non accompagnati da un giusto stretching, del quadricipite in particolare; il muscolo dunque, rimane sempre più contratto, sempre più rigido, allenamento dopo allenamento, e arriva a staccare la protuberanza tibiale su cui si inserisce”.

RM Osgood-SchlatterIn questo quadro è inutile dire quanto la prevenzione attraverso lo stretching costante sia importante, così come una buona fase di riscaldamento prima di iniziare l’attività sportiva.

A danno avvenuto, comunque, la terapia consta di:

  • riposo iniziale, soprattutto da salti, arrampicate, affondi/accosciate, e anche dalle scale
  • utilizzo di una fascetta subito sotto alla rotula che, premendo sul tendine rotuleo in zona inserzionale, scarica il tendine di una parte della contrazione e rinforza proprio l’attaccatura del tendine
  • lavoro decontratturante e di allungamento sul muscolo quadricipite

Andrà comunque tenuta monitorata fino alla fine del periodo di sviluppo finché l’osso non sarà del tutto calcificato con la maturazione: “Se non trattato infatti, potrebbe verificarsi uno sviluppo osseo alterato, il perpetrarsi del dolore, o la necessità di un intervento chirurgico per rimuovere eventuali frammenti o ricongiungere la tuberosità con la tibia. Si tratta quindi di una sindrome a cui prestare attenzione da subito ma che, se non trascurata, è in grado di guarire completamente senza complicanze di sorta”.

Dott.ssa Sara Vignoli
via Anastagi 2, Ravenna
cel. 333/3537612
vignolisara@gmail.com