vaccinoMatteo, un padre di Rimini ci ha mandato queste righe con la richiesta di pubblicazione. Il tema è quello delle vaccinazioni obbligatorie all’asilo, che viene affrontato con ironia e piglio provocatorio. 

Caro Babbo Natale. Sono un bimbo di quasi 2 anni, mi chiamo Micolas e vivo nell’entroterra riminese. Quest’anno ho iniziato a frequentare il mio primo anno di asilo nido. Cosa dire? Non è stato facile adattarsi ad un ambiente nuovo, persone nuove, amici nuovi. Finalmente dopo un paio di mesi le cose sembrano andare meglio. Ormai mi sento come a casa e le Dade sono come delle mamme per me. Purtroppo però c’è un problema. Vedo i miei genitori preoccupati.

Loro per me hanno scelto la via dell’obiezione di coscienza in campo vaccinale perché non si sentono debitamente informati e tutelati. Io sono un bimbo sanissimo, non sono un untore come qualche personaggio politico mi vuole additare e soprattutto i miei genitori non sono dei criminali perché l’obiezione di coscienza è una cosa legale.

Però resto preoccupato perché dicono che il prossimo anno a causa di una legge assurda nel mio asilo non mi vorranno più. Non potrò più stare con i miei amici, non potrò più vedere le mie dade….sono triste. Ecco se oggi dovessi scrivere una letterina a Babbo Natale, gli chiederei di entrare nella testolina di questi politici e di farli ragionare per non fare di me un bimbo emarginato….