“Di fronte a fatti così gravi che secondo il legislatore sono procedibili a querela è fondamentale che le donne di qualunque etnia presentino querela, perché non è un problema di etnia”. Lo ha detto il procuratore capo Lucia Musti in merito al caso della donna incinta di sette mesi picchiata a Modena dal marito, un nigeriano subito rimesso in libertà.
Come riporta La Gazzetta di Modena, Musti ha detto che “da un punto di vista statistico spesso e volentieri anche le donne europee non denunciano gli uomini che le picchiamo. E quindi noi dobbiamo procedere richiedendo l’archiviazione, come è giusto che sia. Poi magari in seguito scopriamo che questa stessa donna dopo due o tre anni è stata uccisa. Quindi bisogna presentare le querela, per se stessi e per le altre donne. È il mio appello come procuratore della Repubblica“.
Nel caso di Modena, solo l’aggravante dei futili motivi (l’uomo voleva il suo cellulare, che era invece in mano alla moglie) che si è potuto procedere d’ufficio all’arresto e poi all’allontanamento dalla casa familiare.
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