Allattamento, lotus birth, ormoni che ballano, travaglio. A parlare, questa volta, è un uomo, Luca Ruggeri. Trentotto anni, modenese e padre di quattro figli, dopo l’esperienza degli ultimi due (che sono gemelli e hanno tre anni) ha deciso di scrivere “Fecondo me. La gravidanza non è una malattia ma può essere contagiosa”, nel quale consiglia ai futuri padri di non arrivare impreparati alla nascita dei loro bambini e di farsi coinvolgere fin dalle prime fasi della gravidanza, anche e soprattutto a tutela dei nuovi equilibri di coppia.
Con tanta ironia e diversi disegni, Ruggeri non si erge certo a esperto: “Ci ho messo quattro figli, in fin dei conti, a capire che se noi uomini continuiamo solo a parlare di calcio, donne e macchine, difficilmente potremo cambiare le cose. Ragionando sugli errori che avevo commesso dopo la nascita dei primi due, mettendomi in gioco e facendo tesoro dell’esperienza, ho cambiato mentalità. Il mio libro vuole essere solo una guida per altri futuri papà: io descrivo i segnali stradali. Poi, però, bisogna imparare a guidare”.
Il punto di partenza è che le donne, secondo l’autore, diventano mamme fin dai primi istanti della gestazione. Gli uomini, al contrario, ne stanno a distanza: “Ma se non ci si sintonizza da subito, se non si sta sugli argomenti che in quel momento sono centrali, la donna si allontana e più avanti le conseguenze si pagano eccome. Con la scusa che la gravidanza e il parto escludono l’uomo dal punto di vista fisico, l’uomo finisce per non interessarsene troppo. Basterebbe iniziare a condividere con gli amici le paure, le ansie ma anche le possibili soluzioni a un problema, senza vergogna”.
Non a caso, nella lista degli ingredienti che Ruggeri suggerisce ai papà, ci sono caratteristiche che nell’immaginario comune sono associate al femminile come la pazienza, la dedizione, la dolcezza, la gentilezza: “Dalle donne dovremmo imparare molto. Noi, in fin dei conti, abbiamo il ruolo di supportarle fisicamente e psicologicamente quando stanno per diventare madri o sono diventate madri. Attingiamo da loro, dunque. Con i gemelli non ho potuto tirarmi indietro: di notte uno stava in braccio a mia moglie e uno in braccio a me. In quei momenti ho capito quanta solitudine avevo creato delegando tanto e troppo quando eravamo diventati genitori dei primi due“.
Al grido di “siamo incinti”, oggi Ruggeri viene chiamato in alcuni percorsi di accompagnamento alla nascita per condurre moduli “al maschile”: “Sempre più spesso, per fortuna, viene riconosciuto che i padri non possono essere coinvolti solo per l’incontro finale dei corsi pre-parto perché il loro apporto è e sarà fondamentale”.
Qui la pagina Facebook del libro
Le prossime presentazioni:
il 7 aprile alle 18 al Consorzio Creativo di Modena (via dello Zono 5); il 28 aprile alla fiera paesana di Finale Emilia; il 29 aprile alle 15 al negozio Divine Follie di Tresigallo (FE); il 27 maggio alle 18 alla fiera paesana di Castelnuovo Rangone (MO).
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