“Non esco mai senza truccarmi. Se non metto l’eye-liner mi sento malata. Come se poi, truccata, malata non lo fossi”. C’è tempo per scherzare, nella sede riminese dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Sul tavolo, ad attendere Valentina, Serena e Larisa – che nessuno chiama pazienti ma solo persone – ci sono tre borse piene di cosmetici: creme, struccanti, mascara, matite, rossetti, gloss. Perché le donne che passano dalla malattia oncologica sperimentano anche un impatto forte sulla propria bellezza, femminilità, voglia e capacità di prendersi cura di se stesse.
Ma il programma “La Forza e il Sorriso” nato sotto l’egida di Cosmetica Italia, trovando come partner, sul territorio, lo Ior, ha portato anche in Romagna un laboratorio di bellezza per consentire alle donne con il cancro di fronteggiare gli effetti secondari della malattia a suon di correttori, pennelli, cipria. A insegnare loro i trucchi del make up è l’estetista e truccatrice Silvia Zaghini, volontaria per lo Ior, che da quattro anni incontra le partecipanti una volta al mese.
Si parte dall’aprire le “bag”, ognuna del valore di 400-500 euro, da portarsi a casa. E poi via con la detersione e l’idratazione della pelle. E tra una chiacchiera e l’altra, ci si prende anche un po’ in giro: “Il fondontinta? Mai messo in vita mia”, dice Serena, mamma di due bambini e un tumore al colon. “Guarda che belle queste macchie rosse che ho sul viso, sono lo sfogo della chemioterapia. Come faccio a nasconderle?”, chiede Valentina, motivatissima all’idea di andare dal dentista, nel pomeriggio, tutta truccata: “Vedendomi così ci crederà, poi, la gente, che sto così male per il tumore al seno?”.
A sdrammatizzare con loro c’è anche Elisa Ruggeri, psicologa dello Ior: “Oggi, ragazze, proviamo a prenderci cura di noi e a coccolarci, lasciando fuori dalla porta gli aspetti complicati della malattia. Qui c’è molto da imparare. Il trucco è un mondo, in parte sconosciuto anche a me. Che in questi anni ho imparato benissimo la teoria ma anche nella pratica, continuo a fare danni”.
Ed è qui che si inizia a fare sul serio: prima il fondotinta, poi il correttore, infine la cipria. E si passa, così, agli occhi: “Larisa ha le sopracciglia tatuate, per lei è più facile truccarle – scherza Serena, 39 anni come Valentina -. Io, qui, non so invece da che parte farmi”. Aveva i capelli lisci, lunghi e fucsia, prima delle terapie: “Li avrei voluti azzurri o verdi ma in casa non me l’hanno concesso. Ricresceranno, ricresceranno sicuro. E tornerò a tingerli”.
Dopo le sopracciglia e il rossetto, i sorrisi abbondano: “Possiamo andare a ballare, belle come siamo”.
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