Fra il fare sesso creativamente e soffrire di parafilie: che differenza fa?
La parafilia in genere è la tendenza compulsiva, il bisogno impellente e ripetuto legato a fantasie sessuali particolari, utilizzo di oggetti o la messa in atto di comportamenti sessuali inusuali. Solo quando questa provoca intenso disagio emotivo a se stesso o agli altri è considerata patologia. Ma ci sono tante varianti creative della sessualità che impiegano la fantasia di entrambi i partner che non rientrano affatto nella casistica clinica. Il problemi sorgono da quando il bisogno diventa come un obbligo per se e gli altri, un dovere al quale il paziente parafiliaco non riesce a controllare. Le parafilie hanno un esordio nella fanciullezza o nell’adolescenza poi possono cronicizzare e con l’avanzare dell’età attenuarsi.  
Le persone con parafilie possono andare incontro a specifici problemi sessuali?
Come dicevo, la parafilia in quanto tale se diagnosticata è già una specifica problematica sessuale. Però il disagio che vive la persona e la coppia è maggiore se ci fossero anche altre problematiche ad essa correlate. L’eiaculazione ritardata o assente, alcune forme di disturbo dell’erezione, quello dell’eccitazione e l’anorgasmia nella donna sono solo alcuni esempi. La diagnosi differenziale permette di capire se, per esempio, la difficoltà di lui di eiaculare in vagina o quella di lei di eccitarsi e provare l’orgasmo siano o meno legati ad una specifica parafilia. Queste persone si eccitano esclusivamente nelle maniere più disparate in situazioni o con indumenti o oggetti particolari, ma poi nell’incontro con il partner fanno fatica a lasciarsi andare, eccitarsi e provare l’orgasmo. Esistono anche partner che pur condividendo l’attuazione di fantasie sessuali estreme, si trovano dipendenti dal bisogno compulsivo di alimentare continuamente un’escalation di esperienze finalizzate al massimo piacere e a una completa soddisfazione sessuale che però sembra non arrivare mai. Anche in queste particolari situazioni la psicoterapia può essere di aiuto, a condizione però che ci sia, in entrambi, una genuina motivazione alla comprensione del problema e al tentativo di risolverlo.

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