Due ragazzini finiscono in coma etilico in ospedale. A quindici anni si sa, l’alcool, le sigarette e tutto ciò che è proibito, attrae tantissimo. Allora i ragazzi si inventano una serie di bugie per poter sperimentare di nascosto dagli adulti. “Mamma stasera dormo da un’amica, sai lunedì c’è un compito in classe e dobbiamo prepararci bene”, la maggior parte delle volte questo tipo di bugie che aprono le porte al mondo della trasgressione, si tramutano in marachelle e rimangono tali, ma talvolta invece sfociano in qualcosa di più grande che spesso può rasentare la tragedia. E’ quanto è successo a Rimini, lo scorso sabato notte a due ragazzini di quindici e sedici anni. I due adolescenti, un maschio e una femmina, avevano iniziato la loro serata alla discoteca Dna di Borgo Maggiore e l’hanno conclusa all’ospedale di Stato di Cailungo.
Sono arrivati al Pronto Soccorso, lui accompagnato da alcuni amici, lei direttamente con l’ambulanza, verso le prime ore del mattino. Avevano in corpo un tasso alcolico cinque volte maggiore rispetto a quello consentito. Ma consentito a chi? Qui si parla di adolescenti e non di adulti, e loro dell’alcol non dovrebbero sentire nemmeno l’odore. I due ragazzi sono stati tenuti in osservazione tutta la notte, trattati con farmaci e rimandati a casa con qualche effetto post-sbornia, ma per fortuna senza nessuna seria complicanza.

Ora resta da capire dove i ragazzi abbiano trovato e consumato l’alcol. L’ipotesi più probabile, secondo gli investigatori, è che non abbiano bevuto all’interno della discoteca ma prima e/o dopo. Pratica abbastanza condivisa da tutti gli under 18 che vogliono sballarsi bevendo e poi andare a ballare.