Prima del ministero della Salute, prima dell’Istituto sanitario della sanità, prima in Italia. La Regione Emilia-Romagna anticipa tutti e appronta un progetto di legge regionale secondo il quale i bimbi potranno entrare all’asilo nido solo se vaccinati. L’intenzione di introdurre l’obbligo è stata resa nota dal quotidiano La Repubblica: “Il principio – spiega al quotidiano Sergio Venturi, già coordinatore regionale degli assessori alla Sanità – è che quando si entra in una comunità con un figlio così piccolo vanno tutelati tutti, anche quelli che non possono essere vaccinati perché troppo piccoli o con basse difese immunitarie“.
Se la norma verrà approvata, chi si iscriverà all’asilo dovrà quindi avere il libretto delle vaccinazioni in regola: un provvedimento che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, aveva annunciato di voler estendere a tutte le scuole dell’obbligo ma mentre a Roma è tutto fermo, a Bologna hanno preso la palla al balzo ed hanno cominciato a ragionare negli ambiti di competenza regionale: gli asili nido pubblici comunali e quelli privati convenzionati.
L’obiettivo è almeno contrastare la ‘fuga dai vaccini’: l’ultimo report segnala che la copertura in Emilia-Romagna per le vaccinazioni cosiddette obbligatorie (antipolio, antidifterite, antitetano, antiepatite B) è scesa al di sotto del 95%, considerata la soglia di sicurezza. L’intenzione è proprio quella di chiedere l’obbligo per questi vaccini mentre altri (morbillo e pertosse) dovrebbero restare fuori. Naturalmente anche i costi rappresentano un problema (è per questo che al ministero non si procede) e la situazione va valutata attentamente anche dal punto di vista economico.
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