L’allattamento al seno è uno dei gesti più naturali che esistano, è consigliato dall’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, ha numerosi benefici per la salute di mamma e bambini ma la pubblica amministrazione continua a vederlo come un atto ostile e, probabilmente, contrario alla pubblica decenza. Sicuramente vietato. La conferma arriva da un episodio verificatosi ieri mattina in un ufficio postale di Biella, in provincia di Torino. Secondo la denuncia fatta su Facebook da Francesca Castelli, giovane madre del piccolo Elia, tre mesi, il personale ha vietato proprio l’allattamento dopo che la donna si era messa in un angolo per sfamare il figlio. E’ stata la direttrice in persona a spiegare le bizzarre regole: “A sconvolgermi è stato il fatto che mi ha detto che è vietato allattare al seno e che invece si può solo col biberon“, racconta la Castelli ai media locali.
Inoltre, secondo il racconto fatto dalla mamma piemontese, la dirigente avrebbe ricordato che “l’ufficio non è un bar e che non potevo cambiare il mio bambino in mezzo ai clienti”. Niente di personale ma sono le regole. Un’altra frase che ha lasciato la mamma senza parole è stata la seguente: “Mi ha detto che loro hanno anche l’obbligo di far mettere museruole ai cani e che non possono far appoggiare da nessuna parte, nemmeno alle persone anziane, il bastone se no incorrono in multe anche da 1.700 euro. Non riuscivo a capire bene il paragone“. In seguito all’episodio il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha annunciato una direttiva specifica sull’allattamento per tutta la pubblica amministrazione”.
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